Covid-19, niente pause per il Tpo di Occhiobello: un film, audioletture e tanta TV

L’emergenza da Coronavirs non ha bloccato i ragazzi del Teatro Polivalente che, sotto l’esperta guida del regista Ferdinando De Laurentis, portano a compimento tre diverse produzioni.

Occhiobello (RO) – Nel periodo del coronavirus il Tpo – Teatro Polivalente Occhiobello non si è fermato, ha proseguito l’attività didattica con lezioni teoriche online, ma soprattutto sono state realizzate tre produzioni. Si è concluso il montaggio del lungometraggio “La vita che verrà” tratto dal romanzo omonimo di Sergio Gnudi, le cui riprese sono terminate il 23 febbraio con l’ultimo abbraccio a Stefano Ghisi, prematuramente scomparso lo scorso 21 aprile, lasciando un grande vuoto nel gruppo che ha deciso di dedicargli il film che l’ha visto interpretare un personaggio molto simpatico e particolare, un nonno malato di alzheimer che vive in una locanda di famiglia e accoglie i clienti con le sue massime. Ruolo che Stefano ha interpretato con grande bravura.

I ragazzi del Tpo hanno poi letto brani poetici e di prosa che sonorizzati sono stati inseriti nel sito del Comune di Occhiobello e sono fruibili in rete da chiunque.

La terza produzione, che non si è mai fermata, è la trasmissione televisiva #Parliamone, in onda ogni martedì alle 17.30 su TVA Vicenza, giunta alla terza stagione. Un gruppo di circa una ventina di persone del Tpo quotidianamente sono alle prese con la realizzazione di puntate di 20 minuti ciascuna, di varietà con target giovane. Tutti insieme si sperimentano nuovi stili di narrazione televisiva, cercando di mettere insieme linguaggi diversi: la tv, il cinema, il teatro e il web. Ogni puntata si tratta un tema diverso, dal movimento goth al blues dei Blues Brothers, dall’amore a 360 gradi fino al surreale, ai nuovi generi musicali, e via così. Ogni puntata è un viaggio percorso da una ventina di persone diverse per età, cultura, attività professionale, ma uniti da realizzare insieme un prodotto televisivo in cui ognuno fa la propria parte diretti da Ferdinando De Laurentis.

In questi due mesi sono state realizzate una quindicina di puntate della quarta stagione. Sigle nuove e conduzione dinamica di Greta Zarano (136 puntate ad oggi, la veterana) che si introduce con travestimenti nei singoli temi. Sin dai titoli di testa si introduce la ricerca di Ophelia, l’ispirazione che da il via al viaggio. Ophelia richiama il personaggio shakespeariano, ma poi si mimetizza in una sorte di mistero tale da affiancare tutti i personaggi creati da ciascun componente del gruppo: il tuttologo, lo chef inaffidabile, tutorial, love coach, la farmacista letteraria che dispensa pillole manzoniane, i barzellettieri seri, il rapper, personaggi strampalati e satira. Si affrontano temi nuovi per la tv, come il goth, partendo proprio dalle basi del movimento per poi esplorarne i vari settori, studiando e riproponendo musica, moda, danze, caratteristiche varie. Il programma è registrato.

Si lavora attraverso un gruppo di whatsapp, chiuso, in cui vengono lanciate le direttive e i testi proposti per ogni puntata, si discute, ognuno sceglie di fare in casa un video di al massimo un minuto e poi il tutto viene montato da De Laurentis, quindi mostrato e discusso da tutti sul canale. Mediamente il programma è composto da una ventina di sketches, video, servizi, per puntata che scorre a velocità supersonica. Il programma è prodotto da Sergio La Bella per LP Network e trasmesso su TVA Vicenza. Ha già fatto parlare di sé per gli ascolti elevati ottenuti. Ma le sorprese per #Parliamone sono ancora tante, sia per i temi da trattare, sia per un premio importante a cui è stato segnalato per la sua originalità di narrazione televisiva.