TREVISO – Si è tenuta domenica 13 settembre a Treviso, presso l’Hotel Maggior Consiglio, l’Assemblea Elettiva Regionale del consiglio del Comitato veneto della Federazione Italiana Nuoto. I 141 accreditati al voto (57 presenti e 84 deleghe), rappresentanti il 62,14% della forza voto regionale, hanno eletto all’unanimità Roberto Cognonato alla carica di presidente per il quadriennio olimpico 2021 – 2024.
Per Cognonato, 59 anni, dal 1997 gestore del Centro Natatorio Comunale di Treviso, si tratta del terzo mandato consecutivo alla guida del Comitato regionale FIN Veneto. I consiglieri eletti, in rappresentanza delle società, sono: Antonio Baldetti, David Maria Barbiero, Alberto Burlina, Silvano Lindaver, Pierpaolo Longo, Angelo Marchet, Armando Merluzzi, Giulia Maria Pillonetto, Elisabetta Pusiol, Fabio Rebesco; per gli atleti, Aurora Calzavara, Ambra Polesel, Mario Taglia; per i tecnici, Claudio Caorsi. Alla carica di revisori dei conti, infine, sono stati eletti Riccardo Bucci, Francesca Marafatto e Andrea Agnoletto.
FIN Veneto conta attualmente 104 società sportive affiliate, di cui 72 accreditate come Scuola Nuoto Federale (circa il 70%, la percentuale più alta tra tutti i comitati regionali d’Italia), con 11.268 atleti tesserati, 2583 tecnici e 626 dirigenti.
Durante il quadriennio appena trascorso, il movimento veneto ha confermato a livello agonistico eccellenti risultati sia in ambito nazionale che internazionale. In particolare, sono stati 40 complessivamente gli atleti, provenienti dalle società sportive del territorio regionale, che hanno preso parte a competizioni internazionali nelle varie discipline tra il 2016 e il 2020. Nel nuoto, ai campionati italiani e giovanili la media dei partecipanti veneti si è attestata al 10%, con piazzamenti di almeno una società tra le prime 20 classificate in 8 edizioni su 12, tra cui un secondo posto nella classifica maschile ai campionati giovanili estivi del 2017, un primo e un secondo posto in quella generale femminile ai primaverili del 2018.
Nel 2020, non essendosi svolti i Campionati Italiani, il Comitato tra il 28 luglio e il 7 agosto ha organizzato in assenza di pubblico i campionati regionali validi per la classifica nazionale, gestendo 1737 atleti partecipanti e garantendo il rispetto delle linee guida emanate dalla FIN in ambito sanitario con l’ausilio degli ufficiali di gara. Complessivamente nel quadriennio sono state 492 le manifestazioni di nuoto organizzate dal Comitato regionale, per una media di 347 presenze gara. Grande seguito hanno avuto anche le discipline del nuoto in acque libere e nuoto per salvamento, nelle quali è significativo l’incremento di partecipazione di atleti delle categorie giovanili, testimoniato anche dalla vittoria del Trofeo delle Regioni nel 2017, dal podio ottenuto l’anno successivo e dalla convocazione di quattro atleti veneti agli Europei Juniores di Malta 2018.
Nella pallanuoto si conferma l’eccellenza della squadra femminile del Plebiscito Padova, con due scudetti e due edizioni della Unipol Sai Cup vinte negli ultimi quattro anni (2016-2017 e 2017-2018), mentre nel nuoto sincronizzato il Veneto vanta 6 società tra le prime 30 della classifica nazionale, tra cui Zeus Lab Montebelluna dal 2016 stabilmente tra le top 5 italiane.
Per quanto riguarda l’attività formativa del SIT territoriale, infine, i corsi di aggiornamento sono stati centralizzati online e il Comitato Regionale si è indirizzato a organizzare ad anni alterni dei corsi monotematici. Si è completato anche il percorso di rinnovamento della formazione assistenti bagnanti con l’inserimento del DM 388 e del BLSD nel programma didattico e l’abilitazione degli allenatori di nuoto per salvamento alla formazione BLSD con l’accreditamento regionale (primo Comitato FIN in Italia ad ottenerlo nel 2016).
«Sono stati quattro anni ricchi di soddisfazioni e di altrettante difficoltà – commenta Roberto Cognonato, presidente del Comitato Regionale FIN Veneto – I prossimi quattro ci vedranno impegnati da subito nella sfida di riprogrammare la stagione agonistica con nuove regole e limitazioni per poter comunque garantire l’attività agonistica, nelle diverse discipline, compatibilmente con la situazione sanitaria. Inevitabile che quest’ultima condizionerà la possibilità di presenza di spettatori e degli atleti stessi in campo gara, pertanto si tratterà di operare una ridistribuzione di tutta l’attività. Detto questo, l’emergenza sanitaria ha messo duramente alla prova il nostro mondo e, come continua a ribadire il presidente di FIN Nazionale Paolo Barelli, senza aiuti concreti le società che gestiscono impianti, con enormi costi di gestione, non hanno speranza di poter ripartire. Finora sono riuscite a sopravvivere per la diminuzione di costi che comporta la stagione estiva, ma con la crescita dei consumi energetici nella stagione autunnale e invernale e con il venir meno di sospensioni e dilazioni di pagamenti stabilite durante il lockdown, le società sportive non saranno in grado di portare avanti la propria attività in maniera economicamente sostenibile».