Il Viola Marchesini sempre più internazionale

ROVIGO – Il Viola-Marchesini di Rovigo guarda all’Europa e punta a una formazione internazionale per i suoi docenti. Fare un’esperienza di quindici giorni a Bruxelles o a Galway in Irlanda, per capire come funzionano i sistemi scolastici di quei paesi è stato l’obiettivo di otto insegnanti del Viola-Marchesini di Rovigo.

Il gruppo, coordinato dalla prof.ssa Sara Romagnolo, docente di inglese, e formato, per il Belgio dai prof. di informatica Massimiliano Raspa e Alessandro Visentin, dalla prof. Francesca Serbenski di chimica, e dai prof. Ares Bagatin di Meccanica e Paolo Scorzoni di Lettere, e per l’Irlanda delle prof. Giulia Pierlorenzi di inglese e Francesca Bianchini di lettere ha vissuto un’esperienza di Job Shadowing all’interno del progetto Erasmus Boost.

Il grippo del Belgio si è fermato a Bruxelles dal 17 maggio al 2 giugno mentre quello irlandese si è fermato a Galway dal 22 maggio al 7 giugno scorsi.

Sono state giornate ricche di impegni didattici e formativi in senso lato, nel corso delle quali si sono alternati momenti di studio a momenti culturali che, nell’esperienza belga hanno previsto interessanti visite al parlamento europeo e ai numerosi musei e monumenti di Bruxelles, Bruges, Anversa e Gand.

È stato un momento importante perché ha favorito la condivisione di buone pratiche anche tra i docenti che hanno partecipato. Infatti, sono diventati molto importanti anche i momenti in cui i nostri insegnanti, commentando quanto visto al mattino, hanno parlato in modo informale della loro idea di scuola e del loro modo di intendere l’insegnamento.

La scuola belga visitata, dal punto di vista dell’edilizia, si è dimostrata molto più confortevole e accogliente rispetto alla media degli istituti italiani conosciuti dai partecipanti. Un’aula insegnanti grande, luminosa, accogliente, con spazi per il lavoro ed altri per il relax; corridoi adatti ad accogliere gli studenti anche nei momenti di pausa e aule luminose, spaziose e con arredi adatti a studenti delle superiori sono state le differenze più evidenti che sono state riscontrate.

Per quanto riguarda la didattica, a parte le lezioni di geografia politica in inglese dal primo all’ultimo minuto, gli insegnanti hanno avuto modo di approfondire metodologie che già facevano parte del loro bagaglio professionale; utile è stato vederle applicate in contesti diversi da quelli italiani.

Il clima di collaborazione creatosi tra i partecipanti ha contribuito a rendere l’esperienza piacevole oltre che formativa.

Adesso si dovrà passare alla fase di condivisione con i colleghi rimasti in Italia per fare in modo che quanto appreso possa avere una ricaduta all’interno dell’istituto di provenienza degli insegnanti, che devono ringraziare la loro dirigente professoressa Isabella Sgarbi per l’apertura mentale con cui sostiene questi progetti, la Dsga, Diva Barutto ed il personale di segreteria, per l’insostituibile contributo che sempre forniscono nelle fasi di progettazione e rendicontazione.