“Indagini in corso”: al Viola-Marchesini arrivano i RIS

ROVIGO – All’Itis Viola-Marchesini arrivano i RIS per le “Indagini in corso”.  Il comandante dell’Arma dei Carabinieri della compagnia di Rovigo,  Maggiore Giovanni Truglio, il Maresciallo capo Marta Raimondi, addetta al reparto investigazioni scientifiche di Parma, e un Luogotenente del nucleo investigativo del comando provinciale  di Rovigo, hanno partecipato all’ultimo incontro del progetto didattico “Indagini in corso – la chimica investigativa” ideato dai docenti di Chimica Sonia Fontana e Michela Zanella e dal docente di Lettere Cesare Lamantea, in collaborazione con Nicolas Colombarini .

«Il progetto – spiegano Zanella e Fontana – è nato dal desiderio di sperimentare percorsi interdisciplinari capaci di attivare negli studenti approcci alla realtà di tipo creativo e critico, e in grado di favorire il lavoro di squadra nell’affrontare sfide complesse».  La sfida in questione è stata la soluzione di un caso di criminalità, nato proprio dalla fantasia degli studenti della classe quarta dell’indirizzo di Chimica dell’Istituto, per la soluzione del quale sono state coinvolte le classi seconde dello stesso indirizzo. Insieme i ragazzi, come in un grande laboratorio, hanno indagato, cercato testimoni, valutato gli indizi, confrontato le prove, analizzato chimicamente tutti i reperti.

Per realizzare la scena del delitto, si sono ispirati al romanzo giallo del 2022 “Chi si ferma è perduto” di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, edito da Sellerio.

La lettura del romanzo, guidata dal prof. Cesare Lamantea, ha lasciato spazio a momenti di sperimentazione sensoriale, in cui l’olfatto è diventato un super potere nell’investigazione, ma anche a riflessioni utili nella valutazione dell’attendibilità delle prove. Così la narrativa è servita a far conoscere meglio la chimica, spostandola dalla cattedra austera del mondo della ricerca, per avvicinarla alla vita di tutti i giorni, farne uno strumento importante di comprensione di ciò che ci sta intorno o, come in questo caso, strumento necessario per portare a buon fine l’indagine.

L’incontro con i referenti dell’Arma dei Carabinieri e soprattutto con il Reparto di Investigazione Scientifica, in chiusura dell’attività del progetto, ha mostrato ai ragazzi come funziona davvero un reparto di investigazione, quando entra in azione, con quali competenze e modalità, ma soprattutto ha evidenziato l’importanza sempre maggiore che assumono la chimica e la ricerca scientifica nell’arrivare quanto prima alla soluzione di ogni caso, anche il più complesso.

Apprezzamento e gratitudine ha espresso la dirigente, Isabella Sgarbi, ai docenti responsabili del progetto e all’Arma dei Carabinieri che con disponibilità e grande professionalità si è lasciata coinvolgere nell’attività didattica della scuola. «Una scuola – ha detto – che sempre di più investe e crede nell’interdisciplinarietà, nel coniugare aspetto teorico e pratico e in un metodo di lavoro che punta al rigore e all’approfondimento, necessari a comprendere la realtà complessa».