Lo show di Francesca Reggiani a Badia Polesine diverte e fa il pienone

Lo show di Francesca Reggiani a Badia Polesine diverte e fa il pienone

Francesca Reggiani è andata in scena martedì 6 agosto a Badia Polesine con il suo spettacolo «D.O.C. Donne di origine controllata».

Badia Polesine (RO) – Ironia pungente, comicità spietata, analisi tagliente della società contemporanea, così “frastornata”, tra attaccamenti alla poltrona, passione per i centri commerciali e deriva culinaria della televisione. Lo show di Francesca Reggiani, “Doc donne di origine controllata”, andato in scena la sera di martedì 6 agosto, al Giardino dell’Abate di Badia Polesine, ha fatto il pienone per un’altra serata cult della XX edizione di Tra ville e giardini.

Il titolo lascia perplessi, perché ti aspetteresti l’ennesima crociata femminile per le pari opportunità: un po’ di sospetto viene quando a fare gli onori di casa per la Provincia di Rovigo è la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia Di Rovigo, Antonella Bertoli, che ricorda giustamente che il logo delle pari opportunità quest’anno onora i manifesti di Tra ville e giardini XX. Invece no. Francesca Reggiani, coi collaboratori Valter Lupo e Gianluca Giuliarelli, mette in risalto le sincopate contraddizioni dell’Italia di oggi, dalla politica all’economia, ai difetti sociali.

Si parte con le statistiche, che dicono che “un italiano su 4 è a rischio povertà, ma uno su mille ce la fa!”, le frecciate al governo “ne abbiamo uno da un anno!”, l’attaccamento alla poltrona dei politici non contagi pure gli spettatori che son pregati di lasciare la sala e la sedia al termine dello spettacolo. Contributi video e sonori, con brillanti interpretazioni della stessa Reggiani, spiegano e dettagliano la situazione. «Siamo nel cambiamento fino al collo. Niente è come prima. Ve lo ricordate quando giravano quei cosi… come si chiamano… i soldi sì!».

L’accento romanesco attira subito simpatie supplementari e il pubblico ride, ora a denti stretti, ora apertamente, sui propri difetti. Anche sui discount, dove si va per risparmiare e si compra il “detersivo Grigetto” e i “biscotti Briciole”. Dalle passioni dei centri commerciali, tipo Ikea «dove il romano medio ha l’impressione di passare una giornata all’estero»; alla deriva dei programmi televisivi, dove impazzano solo programmi di cucina. «Se non hai almeno una radice di zenzero in casa sei un poveraccio!». «Ma come avremo fatto noi italiani ad evolverci senza la curcuma?». Fino al delitto, alle sparizioni, alle cronache noir che non possono mancare all’italiano, come indica il successo di programmi come “Chi l’ha visto?”. Una spumeggiante parodia di Federica Sciarelli sulla sparizione della “Signora Sinistra” lascia il segno.

Alla donna ci arriva sì, Francesca Reggiani, la donna «altissima, finissima, magrissima» cui hanno messo una taglia, la 42, che deve «pesare poco, posare molto, pensare meno» e che, soprattutto, “non può invecchiare”. Entra nel vortice della “estrema unzione generale” con creme e liposuzioni già a trent’anni, condannata a farsi sette/otto feste da single a sera, per trovare uno straccio d’uomo. E quando ne ha uno, minimamente dignitoso «sta. Come al Sette e mezzo! Ma chi te lo fa fare di chiedere carta!?».

Esilarante la parodia «donna italica contro donna dell’est, ceppo slavo. E quando cala la… slavina… son dolori!». Il tempo che passa, il corpo che si sforma, non è improntato alle pari opportunità, perché l’uomo con gli anni diventa interessante, mentre la donna diventa “interessanda, gerundio”. Il Reggiani-pensiero sulla condizione femminile non poteva apparire più lucido e trasparente, ma l’attrice riesce a veicolarlo attraverso questo fuoco di fila di battute e assiomi che lì per lì, nel divertimento dell’assurdo, ti nascondono le riflessioni più profonde ed amare. Una grande prova di attrice, che da sola e senza gobbo, tiene il palco per quasi due ore e la gente incollata a quei suoi occhi chiari ipnotici, che mettono soggezione.

Tra Ville e Giardini XX è promossa dalla Provincia di Rovigo, cofinanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e dai Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.