ROVIGO – Un aiuto concreto alle donne che hanno subìto violenza, perché possano riconquistare indipendenza e stabilità anche attraverso l’accesso al lavoro. È l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato mercoledì 25 giugno nella sala consiliare di Palazzo Celio, sede della Provincia di Rovigo.
Il documento – che prende le mosse dalla Convenzione di Istanbul e riconosce la violenza domestica come violazione dei diritti umani – è frutto di un’azione congiunta coordinata dalla consigliera provinciale di Parità, con il coinvolgimento di: Provincia di Rovigo, Comune capoluogo tramite il Centro antiviolenza, Veneto Lavoro (Centri per l’impiego – UOT), Ispettorato territoriale del lavoro di Padova e Rovigo, Camera di Commercio Venezia-Rovigo, Confindustria Veneto Est, Confcommercio, Cna, Confartigianato Polesine, Confagricoltura Rovigo, Coldiretti Polesine, Cia – Agricoltori Italiani, Ordine e Associazione dei consulenti del lavoro di Rovigo.
Il protocollo istituisce un network operativo in cui ciascun soggetto – secondo le proprie competenze – favorirà percorsi di orientamento, formazione e inserimento professionale per le vittime, promuovendo incontri fra imprese e stakeholder e individuando soluzioni occupazionali mirate.
«Il protocollo, rivolto alle vittime di violenza, intende aiutare le donne a tornare ad essere protagoniste della propria vita, specialmente attraverso il lavoro quale mezzo di indipendenza economica e integrazione sociale» ha spiegato la consigliera di Parità Loredana Rosato. «La mancanza di autonomia economica è spesso uno dei fattori che ostacola l’uscita da situazioni di violenza domestica. Per questo la priorità è avviare percorsi di orientamento e supporto, rafforzando la collaborazione tra servizi per l’impiego, enti pubblici e mondo imprenditoriale».
Soddisfazione anche dal presidente della Provincia, Enrico Ferrarese: «Esprimo l’auspicio che questo sia solo l’inizio di un percorso condiviso; l’Amministrazione provinciale intende svolgere il ruolo di coordinamento sul territorio rispetto a temi tanto attuali come quelli della violenza sulle donne, della parità di genere e del lavoro, che ci impongono di agire con urgenza, determinazione e soprattutto concretezza».
L’intesa segna dunque un passo avanti nella costruzione di una rete territoriale capace di offrire alle donne un sostegno integrato – psicologico, legale e ora anche occupazionale – perché il percorso di uscita dalla violenza non si interrompa dopo la denuncia, ma conduca a una reale rinascita personale e professionale.
