Arriva il fondo per la filiera della ristorazione: uno strumento di economia circolare, dal campo alla tavola

Coldiretti: «un aiuto da 600 milioni di euro, che salva anche il Made in Italy»

ROVIGO – Scatta il bonus di filiera per menu 100% Made in Italy nei ristoranti duramente colpiti dall’emergenza Covid a 10 anni esatti dal riconoscimento Unesco della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sarà possibile presentare le domande fino al 28 novembre 2020 attraverso il Portale www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali.

Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus che a cascata sostiene, insieme alla ristorazione, anche l’industria alimentare e l’agricoltura italiana e contribuisce a salvare il patrimonio di prodotti nazionali alla base della dieta mediterranea che ha subito un duro colpo dal taglio del 48% dei consumi fuori casa degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti. Un investimento importante per l’economia, ma anche per la salute degli italiani con il sostegno a pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino 100% Made in Italy che consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito fino ad ora agli italiani – sottolinea la Coldiretti – di conquistare il primato europeo di longevità.

Del bonus potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo. Al Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 sono stati stanziati 600 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario è tenuto ad acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50% spesa totale sostenuta mentre il contributo non può mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti che non può essere inferiore ai mille euro ne superiore a 10mila euro (esclusa Iva).

«Finalmente si privilegia la scelta nell’acquisto di materia prima italianacommenta Cristiano Pasqualin, presidente degli agriturismi di Terranostra Rovigo affiliati a Coldirettiquello che noi stiamo facendo da sempre. I nostri agriturismi sono l’esempio storico di questa scelta: nelle nostre tavole arrivano i piatti preparati con prodotto proprio, poi il resto è sempre comunque italiano, meglio ancora se Dop o Igp e di altre aziende agricole. Questo ci permetterà di sapere da dove arrivano i prodotti e di assicurare l’aiuto necessario ai colleghi della filiera, un sostegno che ora più che mai è fondamentale e che come Coldiretti promuoviamo da sempre».