ROVIGO – Sala gremita alla Gran Guardia per il convegno “Sport. Questione di genere o talento?”, promosso dal Consorzio RovigoXRovigo con il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale e il patrocinio del Comune di Rovigo, all’interno del programma dell’Ottobre Rodigino 2025.
Un confronto appassionato e autentico sul tema della parità di genere nello sport, che ha visto protagoniste atlete, dirigenti, arbitri, professioniste dello sport e della formazione, capaci di intrecciare esperienze personali e riflessioni su come superare pregiudizi e stereotipi ancora troppo radicati.
A introdurre i lavori il saluto del presidente del Consorzio RovigoXRovigo Antonio Cittante, che ha dichiarato: «La grande partecipazione e l’interesse dimostrato dai presenti, confermano quanto sia importante continuare a promuovere occasioni di confronto su temi che riguardano non solo lo sport, ma più in generale anche la crescita culturale della nostra comunità. Il nostro impegno è quello di proseguire su questa strada».

A seguire, gli indirizzi di saluto istituzionali da parte di Laura Drago, Consigliera di amministrazione di Bvr Banca Veneto Centrale; Lucio Taschin, Delegato provinciale CONI e Luca Pastorello, delegato provinciale FIGC. Presenti anche le istituzioni locali, rappresentate dall’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Rovigo, Nadja Bala, e dall’Assessore regionale allo Sport e alla Cultura, Cristiano Corazzari, che ha sottolineato l’importanza di «eventi come questo per tenere viva l’attenzione su temi che toccano la vita di tanti giovani e sui quali la Regione continua a investire».
Moderato da Bruno Candita, l’evento ha offerto una pluralità di punti di vista, accomunati da un messaggio chiaro: lo sport è – e deve essere – un’opportunità per tutte e tutti, senza barriere di genere o di condizione.
Al centro del dibattito, il ruolo dello sport come ambiente formativo e inclusivo, capace di abbattere stereotipi e pregiudizi, valorizzando il talento indipendentemente da genere o condizioni personali. Le testimonianze delle atlete Lavinia Sartori (GS Duomo), Giulia Baldon (Rovigo Women) e Bianca Boraso (Itas Mutua BSC Rovigo) hanno evidenziato un quadro positivo, in cui le società sportive rappresentano spazi educativi e protettivi, dove è possibile sviluppare competenze relazionali, senso di responsabilità e fiducia nelle proprie capacità.

«Lo sport mi ha insegnato a credere in me stessa – ha dichiarato una delle atlete – Non ho mai percepito barriere, anzi, ho trovato un ambiente che mi ha dato tanto, anche fuori dal campo e dal contesto sportivo».
Sul ruolo delle donne nell’arbitraggio è intervenuta Benedetta Fugalli, direttrice di gara e consigliera AIA Rovigo, mentre Francesca Rinco, HR Manager di Bvr Banca Veneto Centrale e consigliera della Federazione Italiana Psicologi dello Sport, nel suo intervento ha sottolineato come, tanto nel mondo del lavoro quanto nello sport, sia possibile promuovere l’inclusione e combattere gli stereotipi attraverso percorsi educativi, modelli positivi e politiche attente all’equità. «Lo sport e il lavoro – ha affermato Rinco – possono favorire non solo l’inclusione, ma anche il benessere psico-fisico e sociale delle persone, contribuendo alla costruzione di un senso più ampio di appartenenza e cittadinanza attiva».
Il tema dello sport adattato e inclusivo è stato approfondito da Nicoletta Carnevale (AICS/FISDIR) e Lorenza Baccaro (CIP Rovigo), che hanno offerto interessanti spunti di riflessione sul valore formativo dello sport come strumento di inclusione, sia nell’ambito scolastico che nelle relazioni sociali.

L’incontro si è svolto in un clima di grande attenzione e rispetto. Le domande, poste dal moderatore, hanno sollecitato ciascuna relatrice a condividere la propria esperienza con spunti mirati su ambiti come la rappresentanza femminile, la leadership nello sport, il rapporto con la società civile e le prospettive per il futuro.
Nel complesso, tutti gli interventi hanno confermato quanto sia fondamentale promuovere lo sport come strumento di crescita personale e collettiva, valorizzando il merito, il rispetto e l’equità.

Il pubblico – composto anche da numerose giovani atlete – ha partecipato con interesse e coinvolgimento, testimoniando l’attualità e l’importanza del tema.
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto, nel segno della promozione della parità di genere, del talento femminile e dell’importanza dello sport come leva di crescita individuale e collettiva.











































