RovigoBanca presenta il bilancio 2016 e l’adesione al gruppo Cassa Centrale Banca

Saranno oggetto di discussione e confronto con i Soci nel corso della prossima assemblea fissata per sabato 22 aprile al Censer di Rovigo

Rovigo, presentazione a Palazzo Casalini del bilancio 2016 di RovigoBanca

ROVIGO – Nel corso di un partecipato incontro con i Soci facenti parte delle Consulte territoriali, tenutosi a Palazzo Casalini il 13 aprile 2017, RovigoBanca ha illustrato il risultato dell’esercizio 2016 e la propria adesione al gruppo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, anticipando i temi che saranno oggetto di discussione e confronto con i Soci nel corso della prossima Assemblea ordinaria che si terrà sabato 22 aprile presso il Censer di Rovigo.

Il Presidente, Lorenzo Liviero, ha evidenziato come l’esercizio 2016 abbia nuovamente confermato il ruolo da protagonista di RovigoBanca nel proprio territorio, frutto di un’amministrazione attenta agli equilibri tecnici aziendali ma anche sensibile alle esigenze delle comunità locali. RovigoBanca serve ben 30 mila clienti, attraverso una rete di 20 filiali e con l’ausilio di 163 dipendenti. Il territorio di competenza occupa 73 comuni, in provincia di Rovigo, Padova e Ferrara. La grande fiducia che riscuote RovigoBanca e soprattutto il suo profondo legame con il territorio sono testimoniati dalla costante vicinanza dei numerosissimi Soci, pari a 5.545 unità, vero patrimonio di relazioni e di costante confronto con il territorio.

Successivamente il Direttore Generale, Ruggero Lucin, ha rappresentato in dettaglio i dati di bilancio. La raccolta complessiva ha raggiunto i 934 mln di euro, con un incremento di ben 31 mln di euro, mentre gli impieghi alla clientela hanno segnato una sostanziale stabilità, raggiungendo a fine anno un valore lordo pari a 516 mln di euro.

Il patrimonio di Vigilanza dell’Istituto risulta solido, raggiungendo i 63,9 mln di euro, con un incremento di tutti gli indicatori patrimoniali. In particolare il Total Capital Ratio si attesta al 16,33%, rappresentando un valore più che in linea con il dato medio delle Bcc del Veneto e di assoluta sicurezza per i depositanti.

In ottica economica l’esercizio chiude con un utile netto pari a 1,2 mln, fissando un importante risultato positivo in un contesto economico indubbiamente ancora delicato. Da sottolineare l’importante riduzione dei costi operativi, pari all’11,5%, a seguito delle attente politiche di efficientamento gestionale deliberate dal Consiglio di amministrazione nel corso degli ultimi anni e nonostante l’esborso di oltre 1 mln di euro per la contribuzione ai sistemi di risoluzione delle crisi bancarie e per il soccorso di alcune banche cooperative in difficoltà.

In virtù degli accantonamenti prudenziali a fronte del rischio del credito, la Banca ha ulteriormente rafforzato il grado di copertura dei crediti deteriorati. In dettaglio il grado di copertura complessivo del portafoglio non performing è stato elevato dal 43,57% al 49,49% ed in particolare quello delle sofferenze risulta superiore al 61%, raggiungendo livelli di assoluta adeguatezza.

Il Presidente ha quindi illustrato il cammino virtuoso dell’Istituto nel corso degli ultimi 5 anni, durante i quali ha migliorato tutti gli indicatori gestionali ed in particolare ha raddoppiato i coefficienti patrimoniali e le coperture sulle posizioni deteriorate. In dettaglio Il Presidente ha evidenziato la crescita, dal 2012 al 2016, del Total Capital Ratio dall’8,58% al 16,33%, nonché l’aumento delle coperture sul credito deteriorato dal 26,40% al 49,49%.

Il Presidente ha quindi argomentato in ordine ai mutamenti profondi che sta attraversando l’industria bancaria e ha illustrato il nuovo contesto normativo e regolamentare che ha interessato tutte le banche di credito cooperativo, le quali dovranno necessariamente aderire ad un gruppo bancario per poter continuare a svolgere la propria attività.

Prescindendo dal gruppo provinciale costituito dalle Raiffeisen dell’Alto Adige, specificatamente autorizzato dalla normativa, si sono candidate quali capogruppo di carattere nazionale Cassa Centrale Banca ed Iccrea Banca.

Il nostro Istituto ha valutato con grande attenzione la progettualità espressa dai due diversi gruppi, esprimendo quindi la forte convinzione che il disegno declinato da Cassa Centrale Banca interpreti alla perfezione i nostri paradigmi di riferimento, in termini di valori e di obiettivi industriali.

Da sempre ci siamo riconosciuti negli uomini che guidano Cassa Centrale, con grande autorevolezza, ma soprattutto non abbiamo mai smesso di condividere con loro i valori della competenza, del rigore, della sobrietà, della professionalità e della solidarietà.

Cassa Centrale ha richiesto alle banche interessate all’adesione, nel segno della trasparenza, di contribuire subito al rafforzamento del patrimonio del gruppo, precisando in tal modo i necessari investimenti di ciascuno e non rimandando richieste che appaiono, in entrambi i gruppi, ineludibili.

Il piano industriale non solo ha evidenziato una notevole solidità nei numeri ma ha anche palesato delle condivisibili linee guida, focalizzate sul rafforzamento delle relazioni con le comunità locali, sulla crescita e l’innovazione, sulla partecipazione attiva delle Bcc, sulla solidità patrimoniale, sull’agilità gestionale e sulla condivisione operativa, premiando infine le associate che si dimostreranno maggiormente virtuose.

Il Presidente si è quindi soffermato in particolare sull’innovativo concetto dell’autonomia connessa al rischio ( risk based ) contenuto nel progetto di Cassa Centrale, secondo il quale tanto più una banca sarà efficiente e ben gestita, tanto più godrà di ampia autonomia, potendo in tal modo continuare ad essere pienamente governata dai propri amministratori, a beneficio dei Soci e del territorio. Questo concetto cardine contenuto nel “patto di solidarieta” mette tutte le BCC al centro del Progetto garantendo alle stesse un ruolo attivo e quindi la continuità della propria presenza territoriale.

In sintesi RovigoBanca ha voluto preferire la proposta di Cassa Centrale per i seguenti motivi:
– risultati ottenuti in passato dalle candidate capogruppo;
– autonomia delle associate rapportata alla loro virtuosità;
– chiarezza del progetto industriale che identifica subito gli investimenti delle associate e si sviluppa con ipotesi prudenziali;
– grande solidità patrimoniale del gruppo in rapporto ai rischi amministrati e spiccata efficienza gestionale;
– conoscenza approfondita delle governance di Cassa Centrale e dei suoi valori di riferimento;

Il Presidente infine ha voluto precisare con puntualità il concetto che l’ingresso nel gruppo di Cassa Centrale Banca costituisca un investimento e non un costo come qualcuno ha cercato di insinuare.

Il valore Patrimoniale di una Banca non si misura in valore assoluto, ma in rapporto ai rischi che la Banca deve fare fronte. E’ necessario, quindi, valutarlo non in una visione statica ma prospettica poiché il Capitale è a presidio dei rischi attuali e futuri.

Non bisogna poi dimenticare che con la riforma del Credito Cooperativo la disponibilità del Capitale delle Banche facenti parte del Gruppo è sempre e comunque nella disponibilità della Capogruppo e quindi assume fondamentale importanza non solo la solidità della Capogruppo ma anche la fiducia e il rapporto con la stessa.

Vi è inoltre da considerare che nel corso degli ultimi 5 anni la partecipazione già posseduta in Cassa Centrale si è dimostrata un ottimo affare, distribuendo in media dividendi al di sopra del 5% annuo, mentre ICCREA ha distribuito insignificanti dividendi e ha richiesto ai soci diversi aumenti di capitale.

Sulla base di queste importanti considerazioni il Cda di RovigoBanca ha valutato il Progetto di Cassa Centrale Banca più meritevole ed interessante poiché fa ragionevolmente prevedere la conferma anche in futuro degli ottimi risultati ottenuti in passato.