Da venerdì 24 aprile “Radio Pinocchio”: il racconto di Collodi attraverso la voce di attori di varie regioni grazie alla collaborazione tra FITA e i pedagogisti dell’APEI

Un podcast in nove puntate, che sceglie la voce per dare spazio alla fantasia dei piccoli. In più, una serie di approfondimenti

Matteo Corbucci

Una fiaba speciale per un progetto speciale, pensato per i bambini e le famiglie e come supporto pedagogico per gli insegnanti e gli educatori.

Nasce con questi obiettivi “Radio Pinocchio”, il podcast firmato dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) d’intesa con l’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani (APEI), la cui prima puntata delle nove in programma prenderà il via venerdì 24 aprile alle 10  attraverso i siti delle due organizzazioni (www.fitateatro.it e www.portaleapei.net), con diffusione anche attraverso le rispettive pagine Facebook.

«Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino» sarà proposto nella versione originale del 1883, articolata in capitoli e affidata alla voce di narratori e narratrici tesserati FITA provenienti da diverse regioni. In ogni puntata, sempre in programma il venerdì alle 10 e ciascuna della durata di 25-30 minuti, alla lettura della storia saranno affiancati approfondimenti a cura di due pedagogisti dell’APEI, Matteo Corbucci e Silvia Augusti, attivi nel progetto nazionale di Pedagogia dell’emergenza dell’associazione, che mira a fornire gratuitamente un supporto nel corso della crisi sanitaria e sociale in atto, con la realizzazione di attività educative per tutte le fasce d’età.

Grazie alla drammatizzazione e all’interpretazione degli attori, il romanzo prenderà dunque vita una parola dopo l’altra, lasciando volutamente alla fantasia dei bambini il compito di vestire di immagini il racconto di Collodi.

«La proposta – spiega Corbucci – sfrutta la modalità comunicativa e di costruzione di senso della radio, che, pur utilizzando inevitabilmente il mezzo multimediale per la sua trasmissione, sollecita maggiormente la partecipazione al momento creativo del raccontare. Si tratta, inoltre, di una modalità meno invasiva, in questo momento di massima offerta di prodotti digitali: il contenuto audio, infatti, non costringe il bambino e l’adulto a rimanere a guardare le immagini sullo schermo, ma, anzi, li invita a staccarsi, lasciandoli libero di agire e di prestarsi meglio al gioco dell’immaginazione».

Significativa anche la scelta del testo di Collodi: «Quella di Pinocchio – sottolinea Corbucci – è una storia che parla della durezza della vita, ma anche della possibilità di riscatto e del rimettersi, ogni volta, su una buona strada per diventare, infine, il meglio che si possa essere. In un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo e di grande limitazione per i bambini e le loro famiglie, si tratta di una fiaba importante da scoprire per spronare alla forza, al coraggio e alla speranza».

«Quando tutto sarà finito – commenta Carmelo Pace, presidente nazionale FITA – non rimarrà solamente cosa ci ha fatto del male: rimarranno anche le numerose, intense e commoventi testimonianze di come la grande sensibilità dell’artista è capace di incrociare la sensibilità di tanti altri che hanno fiducia nell’essere umano e nella sua capacità di provare e far provare emozioni. Questo è solo un esempio, nato dalla intuitiva proposta di Matteo Corbucci e della nostra Commissione Artistica Nazionale, della quale fa parte. Un grazie particolare – conclude Pace – rivolgiamo infine all’APEI, che ha creduto nel nostro teatro per realizzare insieme questo progetto nazionale di Pedagogia dell’emergenza, dando corpo alla rilevante funzione sociale del teatro amatoriale».

Pinocchio prima edizione