ROVIGO – «La pubblicazione delle istruzioni per accedere agli 1,5 miliardi previsti dal decreto sull’agrisolare nell’ambito del Pnrr, sono arrivate mentre le previsioni future sul costo del gas naturale sono preoccupanti», commenta il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi.
Il costo del gas da mesi ha un impatto devastante sulle tasche dei cittadini, ma anche sulla filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, rendendo necessario sviluppare forme alternative di produzione dell’energia. In tale ottica, il bando sull’agrisolare, fortemente sostenuto da Coldiretti, consente l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di metri quadri per 0,43 GigaWatt sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici, ma senza consumare terreno fertile.
Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici, ma anche per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti, proprio mentre si discute sul tetto al prezzo del gas proveniente dalla Russia.
Le domande per i contributi destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici potranno essere presentate dal prossimo 27 settembre e fino al 27 ottobre. Una quota di finanziamenti pari a 1.200 milioni di euro è destinata alla realizzazione di interventi nel settore della produzione agricola primaria, 150 milioni sono assegnati a interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in agricoli e altri 150 milioni andranno al settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli e alle altre imprese.
«Gli uffici di Coldiretti stanno già vagliando le manifestazioni di interesse, ma i tecnici rimangono a disposizione per nuove pratiche – conclude Parizzi – perché questo bando affronta uno dei grandi problemi attuali come il caro-energia. A Rovigo, sono già diversi anni che le aziende hanno intrapreso la strada del fotovoltaico sui tetti degli edifici agricoli, segno della forte volontà di dare una svolta green e, ora come ora, anche un modo per contenere i costi energetici che sono impazziti».